Primi passi.. Come nasce l’idea del blog
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Primi passi.. Come nasce l’idea del blog

Buona serata a tutti.

E’ strano scrivere queste righe in uno spazio diverso da uno studio legale o un’aula di tribunale, ma credo siano necessarie per spiegare l’idea che ho in mente.

Il mio lavoro mi appassiona e mi affascina la consapevolezza che il diritto regoli ogni aspetto della vita sociale e civile dei cittadini,  fin dal lontano momento in cui si è passati da un sistema di sussistenza alle prime forme di urbanizzazione. Se ci pensate ogni regola condivisa e osservata da un gruppo sociale è una legge (noi in gergo la definiamo “consuetudine”) e, aspetto non meno rilevante, tutti i  popoli che si sono affrancati dallo stato primitivo si sono dotati di un corpo di leggi (basti ricordare il Codice di Hammurabi, che risale a 3.700 anni fa).

Completati gli studi e conseguita l’abilitazione mi sono spesso trovato a dover rispondere alle curiosità di amici e parenti.

Il diritto disciplina tanti aspetti della nostra vita: dall’anziana signora che scivola per le scale di un condominio all’affidamento di un figlio; da un problema con l’assicurazione alla definizione di un confine tra due fondi e così via. I casi sono infiniti.

Circa due settimane fa ho partecipato ad una conversazione con alcuni parenti che, commentando un matrimonio di una giovane coppia, dopo aver spettegolato sul buffet e sulla scelta del vestito della sposa, hanno iniziato a discutere animatamente sul regime di comunione o di separazione di beni tra coniugi.

Dopo una serie di commenti buttati qui e là e che riguardavano gli aspetti morali ed etici più che quelli squisitamente giuridici, sono stato interpellato, anche se fino a quel momento non ero stato troppo attento alla conversazione e preferivo gustarmi in santa pace il mio caffè.

Il tema della separazione o della comunione dei beni tra coniugi è una questione molto dibattuta e controversa.

La scelta per la separazione dei beni si sposa – scusate il termine – con realtà che vedono coppie affiatate, forse immuni da crisi e tendenzialmente disinteressate agli aspetti economici che riguardano l’unione coniugale. Si pensi, ancora, che il più antico regime patrimoniale tra coniugi è proprio la separazione dei beni.

Spesso la separazione dei beni viene confusa con la separazione personale, che trae origine da un peggioramento dei rapporti interpersonali tra marito e moglie.

La comunione legale dei beni nasce con la riforma del Diritto di Famiglia del 1975. Prima di allora era normale che ciascuno dei coniugi avesse la titolarità esclusiva e il diritto di amministrare i beni posseduti o acquistati prima e dopo il matrimonio.

Dal 1975 sussiste la possibilità di scelta tra il regime della separazione dei beni  e quello della comunione. Nel caso in cui la coppia non scelga espressamente, si applica automaticamente la comunione dei beni. In pratica con la riforma del diritto di famiglia quest’ultima, fondata sul principio per cui due persone che scelgano di vivere per tutta la vita insieme hanno la necessità di gestire in comune anche il bilancio familiare, diventa il regime ordinario che disciplina i rapporti patrimoniali tra coniugi.

Se questa regolamentazione nel 1975 era adatta a disciplinare una certa realtà sociale, dove la comunione tutelava la parte più debole del rapporto (che spesso non lavorava per dedicarsi alla casa e ai figli), oggi non appare più attuale di fronte al desiderio di indipendenza individuale dei coniugi ed alla evoluzione dei ruoli all’interno delle giovani coppie.

La separazione dei beni garantisce una maggiore agilità e la sua disciplina si coordina più facilmente con le norme che regolano, ad esempio, i rapporti di lavoro dei coniugi od una loro eventuale attività di impresa. Essa, in ogni caso, permette di effettuare acquisti comuni come la casa familiare e, in caso di decesso di un coniuge, l’altro eredita nella stessa misura in cui erediterebbe il coniuge in regime di comunione dei beni.

Tuttavia non esiste una scelta migliore rispetto ad un’altra. Essa dipende, più che da considerazioni di carattere giuridico, da aspetti legati al modo in cui la coppia immagina il proprio futuro matrimoniale.

Chi si riconosce in una certa gerarchia di valori preferisce la comunione, chi invece ha una visione più “liberal” sceglie la separazione.

E’ bene ricordare, in ogni caso, che in qualsiasi momento, nel corso del rapporto, è possibile modificare il regime patrimoniale.

Questo, per sommi capi, ho cercato di spiegare ai miei parenti nel corso dell’episodio di cui vi ho parlato.

La vicenda mi ha fatto riflettere. Mi  capita molto spesso, anche quando non sono al lavoro, di rispondere a domande su tematiche legate al diritto. Allora mi sono chiesto: “Perché non creare uno spazio che serva a spiegare alcuni degli argomenti che suscitano tanta curiosità?”. Un blog ed una pagina Facebook mi son sembrati gli strumenti perfetti, perciò eccomi qua.

Spero di incontrarmi di nuovo con voi la prossima settimana.

Attilio Pinna