Iran, la strage nascosta e i diritti negati
Convegno all’università sulla storia di un popolo tra massacri e vessazioni: il caso prigionieri politici
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Iran, la strage nascosta e i diritti negati

FONTE: LA NUOVA SARDEGNA

SASSARI. Un’aula magna piena ha accolto ieri, il convegno “1988, la strage nascosta: una visione sui diritti umani negati in Iran”, organizzato dall’ associazione Giovani iraniani in Italia, con il patrocinio dell’Università di Sassari.

Il convegno ha voluto rappresentare un excursus politico, storico e giuridico finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale circa le perpetrate vessazioni e i soprusi che il popolo iraniano ha subito durante la sua storia e che continua a subire, spesso nella totale nono conscenza del resto del mondo.

Ospiti della serata tre donne iraniane, attiviste nella resistenza, che hanno raccontato al numeroso pubblico, gli eventi dell’estate 1988, quando più di 30.000 prigionieri politici furono massacrati in Iran. Hanno sottolineato inoltre che 28 anni dopo questo genocidio, il regime iraniano si rifiuta ancora di ammettere le esecuzioni e di fornire qualunque informazione su come molti prigionieri furono uccisi.

Anche oggi la situazione non è cambiata. Lo testimonia l’ultimo rapporto annuale sui diritti umani del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Il segretario ha ricordato il grande numero di esecuzioni, incluse quelle minorili, gli stupri legalizzati e la persistenza delle punizioni corporali realizzate in Iran; reitera la sua richiesta di introdurre la moratoria contro la pena di morte e di proibire le esecuzioni sui minorenni. Chiede inoltre che in Iran si crei lo spazio per le libertà civili in conformità con gli standard internazionali e di compiere dei passi nei confronti delle persone di ogni tipo di minoranza religiosa o etnica.

La conferenza è stata sostenuta da Amnesty International e dalle istituzioni: presenti in platea presenti l’avvocato Attilio Pinna, Amnesty International Sassari, il sindaco di Sassari Nicola Sanna, il deputato Amalia Shirru e l’assessora alle Politiche Culturali

del Comune Raffaella Sau che ha voluto salutare la platea e ringraziare personalmente le ospiti iraniane, sottolineando l’importanza della loro lotta, della loro tenacia nel fare resistenza e nel chiedere l’attenzione dell’opinione pubblica su tematiche così importanti e poco conosciute.